Pubblicato su politicadomani Num 92-93 - Giugno/Luglio 2009

Storia, capi ed affari della camorra
Il rumore del male

di Gianluca Calvino

Il testo di Tobia Iodice e Umberto Rollino analizza per la prima volta contestualmente tutti gli aspetti più rilevanti del fenomeno-camorra: la storia della criminalità organizzata napoletana, fin dalle sue più antiche radici; le biografie dei capi, da Raffaele Cutolo a Paolo Di Lauro; il sistema affaristico che ha consentito alla mala campana l'accumulo di patrimoni faraonici

Sono numerose e prevedibili, le possibilità di criticare questo saggio.
Si dirà che è facile scrivere di camorra, dopo il solco segnato dal best seller di Saviano.
Si dirà che qualunque analista e conoscitore del territorio campano si sente ormai legittimato a dare una propria testimonianza sul fenomeno della criminalità organizzata del napoletano.
Si dirà che operazioni del genere non sono altro che sciacallaggio editoriale, ed hanno l'unico scopo di sfruttare l'onda lunga del successo di "Gomorra", e vendere ancora una volta l'immagine devastata e avvilente della realtà già ampiamente sviscerata dal volume del già citato Saviano, e poi portata sul grande schermo (addirittura fino ai lidi della Croisette) da Matteo Garrone.
Ma queste obiezioni sarebbero destinate ad una facile confutazione.
Sì, perché nella genesi de "Il rumore del male" non vi è alcun intento di emulazione delle gesta di questo o quel cronista (d'assalto e non), né è possibile riscontrare, nel saggio redatto a quattro mani da Tobia Iodice e Umberto Rollino, una qualsivoglia forma di compiacimento o - e forse sarebbe stato ancor peggio - di patetico moralismo nel narrare le vicende della gente di camorra.
Il testo si caratterizza infatti per un'assoluta sobrietà di analisi, accompagnata da un linguaggio che non è giornalistico bensì ha più a che vedere col racconto puro e semplice. È una voce (doppia) che ci conduce dentro la pancia del mostro, che ci fa conoscere, dall'interno prima, e dall'esterno poi, cosa s'intende quando si parla di camorra.
La prima delle tre parti di cui si compone il volume ripercorre la storia del fenomeno camorristico, fin dalle sue radici etimologiche e sociali: dalla nascita della Bella Società Riformata fino ad arrivare alle prime forme di organizzazione gerarchica di quel sistema delinquenziale, culminate nella tragica esperienza della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.
E proprio col ritratto di Cutolo, il "professore" di Ottaviano, colui che seppe costruire intorno a sé e ai suoi fedelissimi un'autentica liturgia camorristica, si apre la seconda parte del libro, dedicata alle biografie dei "boss", i grandi capi della mala campana; ultimo in ordine di tempo, quel Paolo Di Lauro balzato agli onori della cronaca come uno dei protagonisti della sanguinosa faida di Secondigliano.
La terza ed ultima parte, poi, analizza il cuore pulsante del Male: i soldi, gli affari. Il motore che muove tutto, nell'ambito della criminalità organizzata. Una montagna di soldi, provenienti spesso e volentieri da operazioni non "semplicemente" proibite dalla legge, ma del tutto incuranti della pubblica salute (è il caso dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici).
Il dato del tutto innovativo di questo testo sta proprio nella completezza del suo screening.
Per la prima volta, infatti, in un unico studio vengono presentati tutti gli aspetti dell'ampio fenomeno camorristico: la storia, i capi, gli affari.
Un testo prezioso, da leggersi come un romanzo avvincente, ma rigorosamente strutturato e documentato come un'inchiesta giudiziaria; un'opera ma utile per chi vuol scoprire le radici di un male che fa tanto, troppo rumore.

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